Il Coro è nato ufficialmente a Trento il 25 maggio 1926 quando Nino Peterlongo, Presidente della S.O.S.A.T., convinse i cantori riuniti attorno ai fratelli Pedrotti a debuttare pubblicamente nella Sala Grande del Castello del Buonconsiglio. Da allora il coro fu chiamato Coro della S.O.S.A.T., denominazione che conservò fino agli anni trenta e che mutò in Coro della S.A.T. in seguito alle disavventure politiche della S.O.S.A.T. che si conclusero con la sua soppressione.

I fratelli Pedrotti, dotati di grande interesse e sensibilità per la musica, fin da piccoli cantavano musica sacra nel coro polifonico del Duomo e in famiglia, ad orecchio, i canti popolari del Trentino.

Le esperienze, dapprima di profughi in Boemia ed Austria durante la prima guerra mondiale, e successivamente di soldati durante il servizio militare ed i successivi richiami, furono occasione di approccio a moltissimi altri canti popolari di varie origini e provenienze.

Numerosi ed illustri musicisti fra i quali emergono Giorgio Federico Ghedini ed Arturo Benedetti Michelangeli hanno dedicato al coro raffinate armonizzazioni di canti popolari.

Sono numerose le edizioni dei circa 300 canti del repertorio e le incisioni, da quelle del 1933 alle più recenti a cura della Fondazione Coro della SAT (nove CD e un doppio CD con circa 200 canti dal 1996 al 2015).

Il Coro è stato diretto inizialmente da Enrico Pedrotti fino al 1938, poi da Silvio Pedrotti per oltre cinquant'anni. Attualmente è diretto da Mauro Pedrotti nipote di Silvio e figlio di Mario.

Si è esibito in oltre mille concerti in Italia, Europa (Austria, Belgio, Cecoslovacchia e ora Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Russia, Svizzera), America (Brasile, Canada, Messico, Stati Uniti), ed Asia (Corea) nei teatri più prestigiosi.

 
 
 
 
Brenta 1932
 

1926-1932

Sono gli anni dei "primi passi", ancora timidi dopo la travolgente esperienza del primo concerto, gli anni della conferma di un'identità già delineata nella "Gran Corale Società" e poi trasfusa nel Coro della SOSAT. Determinante in questa fase fu la collaborazione con Luigi Pigarelli e Antonio Pedrotti che, intuito il potenziale del gruppetto di cantori, intervennero con maestria sul repertorio e sulle elaborazioni, partendo dagli arrangiamenti "ad orecchio" dei ragazzi, semplici ma già forieri di futuri sviluppi musicali. Tramite i fratelli Ranzi, studenti a Torino, arriva a Trento "La Montanara", di Toni Ortelli, poi armonizzata da Luigi Pigarelli: Coro SAT e Montanara, un binomio indissolubile anche ai giorni nostri. I concerti, benché non frequentissimi, videro il coro a Roma (1929), a Bolzano e a Cortina d'Ampezzo (1930), a Milano e Brescia (1931) e ancora a Belluno, Trieste e Fiume (1932).

 
 
(Gruppo del Brenta 1932: il coro con Luigi Pigarelli e Antonio Pedrotti)
   
 
Incisioni 1933
   
 
(MILANO 1933: incisioni dei primi dischi 78 giri per "LA VOCE DEL PADRONE-COLUMBIA-MARCONIPHONE")
 
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Roma 1938
 

1933-1938

Gli avvenimenti di rilievo di questo periodo sono il cambio del nome (adottato ufficialmente nel 1938, di fatto usato anni prima) e le prime registrazioni fonografiche. Ecco quindi vedere la luce, sotto gli occhi estasiati e quasi increduli dei ragazzi cantori, i dischi 78 giri sotto l'etichetta della Columbia: nove canti in tutto, fra cui "La Paganella", "La sposa morta" e "La Montanara". Si trattava, per l'epoca, di un grosso riconoscimento dal mondo dell'industria musicale, attenta certo alle novità, ma anche al ritorno economico del relativo investimento. A questo periodo risale un'altra pietra miliare della storia del coro: il primo incontro con Arturo Benedetti Michelangeli, avvenuto nel 1936 a Brescia, durante un concerto del coro in quella città. Il grande futuro pianista, allora sedicenne, suonò assieme al fratello violinista nell'intervallo del concerto.

 
 
(ROMA 1938)
 
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1939-1952

La parentesi drammatica della seconda guerra mondiale frenò l'attività del coro, ma non l'entusiasmo dei coristi: anzi, Mario e Silvio Pedrotti divennero istruttori presso i cori dei battaglioni Valfassa e Trento, su ordine del comando di Corpo d'Armata. Al termine del conflitto, il rilancio dell'attività corale in grande stile fu anche una rivolta contro le difficoltà economiche e politiche: ecco quindi una serie di concerti in Italia ed all'estero, che fecero conoscere ad un grande numero di persone un nuovo modo di concepire ed eseguire il canto popolare. Da segnalare, tra questi, la partecipazione al Festival della Gioventù di Praga. La collaborazione con Arturo Benedetti Michelangeli, approdato al Conservatorio di Bolzano nel 1949, quale titolare della cattedra di pianoforte, arricchisce il repertorio di alcune prime "perle" del grande pianista: "La bella al mulino", "La pastora e il lupo", "La scelta felice".

 
 
Arezzo 1953
 

1953-1964

L'avvenimento che segna questo periodo è senz'altro la vittoria al Concorso Internazionale Corale "Guido d'Arezzo". Vittoria inattesa, e per questo ancora più bella, conseguita confrontandosi con cori preparati musicalmente e tecnicamente, in qualche caso già famosi, diretti da musicisti a loro volta in possesso di un notevole bagaglio culturale. E che un gruppetto di montanari in pantaloni a lapis e scarponi, in grandissima parte incapaci di leggere una partitura, riuscisse a sbaragliare tali avversari la dice lunga sull'impressione che il loro canto fece sulla giuria. Arriva Renato Dionisi a rinvigorire la pattuglia degli armonizzatori: la sua "Ninna nanna", primo canto armonizzato quasi controvoglia ("...io stesso non sapevo bene che cosa mi si richiedesse... dato che i miei studi e i miei modelli erano troppo lontani dalla "terra" che avrei dovuto scoprire...) resta uno dei piccoli capolavori che, ad ogni esecuzione, è sempre oggetto di pressante ed entusiasta richiesta di bis. Questo è anche il periodo del "lancio" del coro in Germania: i primi concerti in terra tedesca, a Stoccarda e Monaco di Baviera nel novembre 1956, furono l'esca per moltissimi altri e per altrettanto numerose apparizioni televisive. Altra data di rilievo: nel 1960 il coro entra nel catalogo della RCA Italiana, una delle più grandi case discografiche presenti in Italia: l'LP registrato a Roma, dal titolo "La su per le montagne", fu il primo di una lunga serie, risultato di una altrettanto lunga collaborazione.

 
 
(AREZZO 1953: primo premio al Concorso Polifonico Internazionale Guido d'Arezzo)
 
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Brenta 1965
 

1965-1974

Sono gli anni dello sviluppo musicale, dell'affinamento, ed anche degli esperimenti. Il repertorio si arricchisce sia in quantità che, soprattutto, in qualità. Si uniscono al gruppo degli armonizzatori Andrea Mascagni, Bruno Bettinelli, Lino Liviabella, Teo Usuelli... Sono anche gli anni del grande successo, In italia ed all'estero. Le richieste di concerto arrivano numerose ed il coro fatica ad accontentarle tutte, non venendo mai meno lo spirito "amatoriale" caratteristico sin dalle origini, che però limita fortemente, in senso quantitativo, l'attività corale, che deve fare i conti con gli impegni lavorativi e familiari dei coristi. E' di questo periodo la rinuncia, a malincuore, ad una richiesta di tournée in Giappone: gli organizzatori volevano 20 concerti, quaranta giorni come minimo di assenza da casa! In questo periodo si pongono anche le basi future del coro: molti allievi, dopo anni di tirocinio, entrano nel coro, ringiovanendo i ranghi ed assicurando lunga vita al complesso.

 
 
(Gruppo del Brenta 1965)
 
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Fassa 1975
 

1975-1980

Prosegue l'attività concertistica, ma il coro si concentra anche sullo sviluppo della discografia. Canti nuovi accanto ai canti vecchi, nascono numerosi LP, targati sempre RCA: una serie prestigiosa, di cui ogni nuova uscita è attesa dagli appassionati con vera ansia. Fra i concerti significativi all'estero, spiccano numerosi quelli in Germania ed in Svizzera; fra i concerti italiani, da segnalare Torino, Trieste, Firenze, Aosta, Reggio Emilia, Milano, Bolzano, Novara, Varese, Ivrea, Pesaro, Mantova, Cremona... E spesso, si aprono al coro i migliori teatri delle città toccate, le migliori sale da concerto, dove esso può dare il massimo in termini di fusione, fraseggio, dinamica, ritmo.

 
 
(Val di Fassa 1975)
 
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Fassa 1983
 

1981-1988

E' il periodo delle grandi trasferte transoceaniche: nel 1981 negli Stati Uniti, con concerti a New York, Washington e Hazelton; poi, nel 1982, in Canada, a Toronto ed Ottawa. L'incontro con i trentini emigrati in quei paesi è commovente, ma anche il pubblico locale è affascinato dal complesso corale trentino, dalla sua semplicità e spontaneità, oltre che dalla freschezza dei suoi canti. Il messaggio culturale fluisce naturalmente, superando anche l'arduo ostacolo della lingua. E ancora: Berlino, Colonia, Saarbruecken, Coira...

 
 
(Val di Fassa - Ciampedié 1983)
 
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Rolle 1991
 

1989-2006

 
 
(Passo Rolle - Baita Segantini 1991)
 
 
 
Passo Giau 2000
 

E' storia recente: l'anno precedente ha visto il ritiro, per motivi anagrafici, di Silvio Pedrotti (dopo 50 anni di direzione!), sostituito dal nipote Mauro. Dopo un periodo di necessario aggiustamento (che vede anche l'inserimento di numerosi nuovi coristi), il coro riprende l'attività concertistica sotto la nuova guida, dando subito l'impressione che nulla sia cambiato: stesso stile (Mauro era il vice di Silvio già da molti anni), stesso quadro interpretativo. Ma il profondo cambiamento nella compagine corale suggeriva di riconsiderare le registrazioni fonografiche, che per molti canti risalivano a oltre 40 anni prima. Ecco quindi l'idea delle monografie, cioè CD (perché ormai gli LP sono ampiamente superati) contenenti i canti di uno stesso autore. Si inizia con tutti i 19 canti armonizzati da Arturo Benedetti Michelangeli, poi via via le monografie portano i nomi di Antonio Pedrotti, Renato Dionisi e, nel 2005, di Luigi Pigarelli. Tutti i canti sono stati approfonditi, studiati, analizzati e ripresi, nel più severo rispetto delle partiture, con i mezzi (tecnici ed umani) di oggi e con una più moderna interpretazione.

 
 
(Passo Giau 2000)
 
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  Tuckett 2006  
 
(Rifugio Tuckett 2006 - foto Valerio Banal)